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Il nome “sauvignon” ha senza dubbio, come primo significato quello di “pianta selvatica”. Con passione ma anche decisione e fermezza la famiglia Putzenhof ricava dal frutto di questa “pianta selvatica” un ottimo vino: l’Alto Adige Sauvignon DOC, che dopo aver fermentato a temperatura controllata ed essere maturato per sei o sette mesi in botti di acciaio, è pronto per essere bevuto.
Nel 1956, Viktoria e Johann Schweigkofler acquistarono il maso Putzenhof di San Giacomo/Laives. I vigneti erano poco curati e da sostituire, l’edificio fatiscente e il viale d’accesso faticoso da percorrere. Dietro questo “potenziale”, gli Schweigkofler riconobbero però il “vero potenziale”: “La posizione ai piedi di una parete di porfido esposta a sud-ovest e le condizioni climatiche assolutamente favorevoli per la viticoltura ” – dice il nipote Roman Mottironi, che oggi gestisce l’azienda.
I proprietari hanno sfruttato le condizioni ideali per trasformare – in tre generazioni – un rudere in un’azienda vitivinicola di successo con una superficie a vite di 5,5 ettari coltivati nel modo più naturale possibile. Già da anni, ad esempio, non si utilizzano erbicidi. In questo modo, la materia prima per un’ampia gamma di vini cresce in modo naturale e rispettoso. Secondo gli stessi principi, nella cantina del maso Putzenhof si ottiene un interessante assortimento di vini bianchi (Chardonnay, Sauvignon Blanc e Kerner) e rossi (Lagrein, Pinot nero e un Colli di Bolzano da Schiava, Lagrein e Pinot nero). La produzione annua è di 37.000 bottiglie.
Il nome “sauvignon” ha senza dubbio, come primo significato quello di “pianta selvatica”. Con passione ma anche decisione e fermezza la famiglia Putzenhof ricava dal frutto di questa “pianta selvatica” un ottimo vino: l’Alto Adige Sauvignon DOC, che dopo aver fermentato a temperatura controllata ed essere maturato per sei o sette mesi in botti di acciaio, è pronto per essere bevuto.
Nel 1956, Viktoria e Johann Schweigkofler acquistarono il maso Putzenhof di San Giacomo/Laives. I vigneti erano poco curati e da sostituire, l’edificio fatiscente e il viale d’accesso faticoso da percorrere. Dietro questo “potenziale”, gli Schweigkofler riconobbero però il “vero potenziale”: “La posizione ai piedi di una parete di porfido esposta a sud-ovest e le condizioni climatiche assolutamente favorevoli per la viticoltura ” – dice il nipote Roman Mottironi, che oggi gestisce l’azienda.
I proprietari hanno sfruttato le condizioni ideali per trasformare – in tre generazioni – un rudere in un’azienda vitivinicola di successo con una superficie a vite di 5,5 ettari coltivati nel modo più naturale possibile. Già da anni, ad esempio, non si utilizzano erbicidi. In questo modo, la materia prima per un’ampia gamma di vini cresce in modo naturale e rispettoso. Secondo gli stessi principi, nella cantina del maso Putzenhof si ottiene un interessante assortimento di vini bianchi (Chardonnay, Sauvignon Blanc e Kerner) e rossi (Lagrein, Pinot nero e un Colli di Bolzano da Schiava, Lagrein e Pinot nero). La produzione annua è di 37.000 bottiglie.
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