€16,30
Lillet Blanc è il primo vino speziato, antenato del moderno Vermouth, prodotto dalla maison nei pressi di Bordeaux che è diventato negli anni il simbolo dell’aperitivo francese. Al naso sventaglia note di agrumi maturi, scorza di cedro e arancia, intense sfumature floreali di camomilla e ginestra, spezie dolci e chiusure mielose e balsamiche. Il sorso è rotondo, morbido e ricco, di grande pulizia e dalla lunghissima persistenza
Pensate all’eleganza e al tormento di James Bond, e al suo amore profondo quanto turbolento per la sensuale e torbida Vesper Lynd. Creando i suoi due immortali personaggi, l’immortale Ian Fleming pensò anche a uno dei classici cocktail della tradizione di 007. Che non comprendeva, questa volta, il classico vermouth italiano, ma un caposaldo dell’antica tradizione francese degli aperitivi: il Lillet. Una storia nata in piena Belle Époque, uno dei periodi più stuzzicanti e ricchi di fascino della storia dei salotti di Parigi e non solo.
Il Lillet, a dirla tutta, nasce nella zona di Bordeaux. Per la precisione a Pondesac, splendida località bagnata dall’estuario della Gironda. Qui nel 1872 di decise di unire la locale tradizione vitivinicola al desiderio di sperimentare e scoprire nuove sensazioni, tipico dello spirito della Belle Époque. Si decise quindi di aggiungere al vino una particolarissima infusione di erbe locali, spezie e radici. Che ben presto divennero una delle mode più stuzzicanti nei café letterari più in voga di tutto il Paese.
Oggi la tradizione del Lillet resiste e viene tramandata su suolo francese con gelosa devozione. E ancora oggi quando in un qualsiasi locale transalpino ci si vuole godere un breve diversivo, e un brindisi intimo e spensierato magari su un tavolino di ferro battuto in onore ai salotti in voga nell’Ottocento, non si può prescindere da un calice di Lillet.
Lillet Blanc è il primo vino speziato, antenato del moderno Vermouth, prodotto dalla maison nei pressi di Bordeaux che è diventato negli anni il simbolo dell’aperitivo francese. Al naso sventaglia note di agrumi maturi, scorza di cedro e arancia, intense sfumature floreali di camomilla e ginestra, spezie dolci e chiusure mielose e balsamiche. Il sorso è rotondo, morbido e ricco, di grande pulizia e dalla lunghissima persistenza
Pensate all’eleganza e al tormento di James Bond, e al suo amore profondo quanto turbolento per la sensuale e torbida Vesper Lynd. Creando i suoi due immortali personaggi, l’immortale Ian Fleming pensò anche a uno dei classici cocktail della tradizione di 007. Che non comprendeva, questa volta, il classico vermouth italiano, ma un caposaldo dell’antica tradizione francese degli aperitivi: il Lillet. Una storia nata in piena Belle Époque, uno dei periodi più stuzzicanti e ricchi di fascino della storia dei salotti di Parigi e non solo.
Il Lillet, a dirla tutta, nasce nella zona di Bordeaux. Per la precisione a Pondesac, splendida località bagnata dall’estuario della Gironda. Qui nel 1872 di decise di unire la locale tradizione vitivinicola al desiderio di sperimentare e scoprire nuove sensazioni, tipico dello spirito della Belle Époque. Si decise quindi di aggiungere al vino una particolarissima infusione di erbe locali, spezie e radici. Che ben presto divennero una delle mode più stuzzicanti nei café letterari più in voga di tutto il Paese.
Oggi la tradizione del Lillet resiste e viene tramandata su suolo francese con gelosa devozione. E ancora oggi quando in un qualsiasi locale transalpino ci si vuole godere un breve diversivo, e un brindisi intimo e spensierato magari su un tavolino di ferro battuto in onore ai salotti in voga nell’Ottocento, non si può prescindere da un calice di Lillet.
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