€399,00 €350,00
Il padre dei Supertuscan, nato dalla consulenza del grande enologo Giacomo Tachis e dallo spirito pioneristico del marchese Incisa della Rocchetta, che decise di piantare il Cabernet in una zona allora sconosciuta a livello enologico ma con il terroir sassoso ideale (da qui “Sassicaia”); rivoluzionario anche l’affinamento in barrique.
Un capolavoro assoluto.
La Tenuta San Guido prende il nome da San Guido della Gherardesca vissuto nel XIII secolo. Si trova sulla costa Etrusca tra Livorno e Grosseto, a Bolgheri, nella Maremma resa celebre dai versi di Giosuè Carducci e si estende per 13 chilometri dal mare fin dietro le colline.
Racchiude al suo interno 3 eccellenze, nate dalle passioni del suo fondatore, il marchese Mario Incisa della Rocchetta: il Sassicaia, la Razza Dormello Olgiata nei cavalli purosangue e il Rifugio Faunistico Padule di Bolgheri, prima area privata protetta in Italia, sotto l’egida del WWF.
Essi sono i punti cardinali della Tenuta e ne segnano anche geograficamente il territorio: il Padule verso il mare, il centro di allenamento in pianura ed i vigneti che arrivano fino a quasi 400 metri s.l.m. tra la macchia sulle colline.
Una conformazione territoriale straordinaria, tant’è che sui 2.500 ettari a disposizione è stato possibile trovare i 75 ettari più vocati per la viticoltura, così eccezionali che il vino più prestigioso dell’azienda merita una denominazione propria (Bolgheri Sassicaia D.O.C.), l’unica in Italia ad essere inclusa interamente in una proprietà. L’altitudine e l’esposizione solare ideali, nonché il microclima perfetto dato anche dal vicino mare, rendono questa zona unica.
Negli Anni ’20 del secolo scorso infatti, Mario Incisa della Rocchetta sognava di creare un vino di razza in stile Bordeaux, vino icona dell’epoca. Dopo varie sperimentazioni concluse che il Cabernet aveva le caratteristiche ideali per il terroir ghiaioso della Tenuta, da lui scelto in quanto simile a quello della zona di Graves: come tale denominazione deriva dal francese “ghiaia”, così anche il marchese decise di imprimere la struttura unica di questo terreno nel nome del suo gioiello, immesso nel commercio per la prima volta nel 1968, e destinato ad arrivare ai vertici mondiali dell’enologia.
Il padre dei Supertuscan, nato dalla consulenza del grande enologo Giacomo Tachis e dallo spirito pioneristico del marchese Incisa della Rocchetta, che decise di piantare il Cabernet in una zona allora sconosciuta a livello enologico ma con il terroir sassoso ideale (da qui “Sassicaia”); rivoluzionario anche l’affinamento in barrique.
Un capolavoro assoluto.
La Tenuta San Guido prende il nome da San Guido della Gherardesca vissuto nel XIII secolo. Si trova sulla costa Etrusca tra Livorno e Grosseto, a Bolgheri, nella Maremma resa celebre dai versi di Giosuè Carducci e si estende per 13 chilometri dal mare fin dietro le colline.
Racchiude al suo interno 3 eccellenze, nate dalle passioni del suo fondatore, il marchese Mario Incisa della Rocchetta: il Sassicaia, la Razza Dormello Olgiata nei cavalli purosangue e il Rifugio Faunistico Padule di Bolgheri, prima area privata protetta in Italia, sotto l’egida del WWF.
Essi sono i punti cardinali della Tenuta e ne segnano anche geograficamente il territorio: il Padule verso il mare, il centro di allenamento in pianura ed i vigneti che arrivano fino a quasi 400 metri s.l.m. tra la macchia sulle colline.
Una conformazione territoriale straordinaria, tant’è che sui 2.500 ettari a disposizione è stato possibile trovare i 75 ettari più vocati per la viticoltura, così eccezionali che il vino più prestigioso dell’azienda merita una denominazione propria (Bolgheri Sassicaia D.O.C.), l’unica in Italia ad essere inclusa interamente in una proprietà. L’altitudine e l’esposizione solare ideali, nonché il microclima perfetto dato anche dal vicino mare, rendono questa zona unica.
Negli Anni ’20 del secolo scorso infatti, Mario Incisa della Rocchetta sognava di creare un vino di razza in stile Bordeaux, vino icona dell’epoca. Dopo varie sperimentazioni concluse che il Cabernet aveva le caratteristiche ideali per il terroir ghiaioso della Tenuta, da lui scelto in quanto simile a quello della zona di Graves: come tale denominazione deriva dal francese “ghiaia”, così anche il marchese decise di imprimere la struttura unica di questo terreno nel nome del suo gioiello, immesso nel commercio per la prima volta nel 1968, e destinato ad arrivare ai vertici mondiali dell’enologia.
** Utilizzi GMail o Hotmail? Controlla nella cartella "Promozioni"
I cookies necessari sono assolutamente essenziali affinchè il sito web funzioni correttamente. Questa categoria di cookies assicura le funzioni basilari e di sicurezza del sito e non raccolgono nessun dato personale relativo all'utente.
Tutti i cookies che potrebbero non essere strettamente necessari per il funzionamento del sito e che potrebbero essere usati per raccogliere dati analitici sugli utenti tramite google analytics. è necessario che tu dia il consenso affinchè questi cookies possano funzionare sul sito web.